Comune di Acquedolci


Ubicazione sede centrale

Piazza Vittorio Emanuele III, 98070 Acquedolci

https://www.comune.acquedolci.me.it/index.php/it/

Descrizione e cenni storici

Acquedolci è una ridente cittadina posta a metà strada tra Messina e Palermo. Sorge su un terrazzo naturale degradante verso il mare ed ha una dolce ed ampia insenatura circondata da giardini e splendidi uliveti. A ridosso, in un suggestivo effetto paesaggistico, la sovrastano, imponenti, i Monti Nebrodi. Il territorio, delimitato dai torrenti Furiano (a Ovest) e Inganno (a Est), risulta ben strutturato, ricco di ville, aree verdi e con una costa di circa 4 Km.

La storia di Acquedolci è strettamente legata al paese di San Fratello, situato a 675 metri sul livello del mare, e alla disastrosa frana che lo colpì l'8 gennaio 1922. Questa calamità naturale costrinse gran parte della popolazione a lasciare ciò che restava delle loro case e a stabilirsi ad Acquedolci, a quell'epoca frazione di San Fratello.

Le prime notizie storiche sull'abitato di Acquedolci, a parte il diploma del 1178 dell'Arcivescovo Timoteo, le fornisce Tommaso Fazello: "Acque deinde cognomate Dulci cum taberna hospitatoria". Maurolico, in uno scritto del 1546, annota: "Acque Dulci Fundaco". Qualche anno dopo Filoteo parla di "Bella torre con osteria".
Sembra, pertanto, che il primo nucleo abitativo di Acquedolci comprendesse una serie di fabbricati (trappeto, macina per il frumento, edifici per la lavorazione della seta, raffineria per la canna da zucchero, taverna e stazione per il cambio dei cavalli) costruiti nei pressi di uno "scoro" o "carricatorum" (appellativi con cui veniva chiamata "la marina delle acque dolci").
A supporto delle attività economico-commerciali della zona fu costruita una torre che successivamente entrò a far parte del complesso di torri d'avvistamento fatte costruire nel XVI secolo dall'Imperatore Carlo V per la difesa delle coste. Tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700 i Principi di Palagonia fecero costruire un castello attiguo alla torre.

Nel 1754 San Fratello subì una disastrosa frana cui ne seguirono altre, anche se di piccola entità, nel 1896 e nel 1905, fino a quella memorabile del 1922.
Come è stato già detto questo evento costrinse molti Sanfratellani a trovare rifugio ad Acquedolci, la cosiddetta "marina" di San Fratello.
Acquedolci nacque quindi come nucleo urbano nel luglio 1922, con la Legge n. 1045 che disponeva il trasferimento e la ricostruzione di San Fratello nella suddetta frazione. Il forte incremento demografico e il conseguente sviluppo urbanistico della frazione portò, verso la fine degli anni '50, un comitato spontaneo di cittadini a battersi per l’autonomia.
Acquedolci fu eretto comune autonomo con Legge Regionale n. 42 del 28 novembre 1969.

La Preistoria. Le prime tracce antropiche di questo territorio risalgono al paleolitico e furono scoperte più di cento anni fa nella Grotta di San Teodoro. La grotta, opera di un fenomeno carsico che scavò un antro nell'interno del monte San Fratello, risulta ricca di reperti di fauna databili al pleistocene: rinoceronti, ippopotami, elefanti nani. Questi resti giunsero nella grotta attraverso inghiottitoi quando la grotta stessa non comunicava con l'esterno. Diverse migliaia di anni dopo, la terra si sollevò e al posto del mare si estese una pianura costiera. Fu allora che giunse l'uomo, come dimostrato dal ritrovamento di numerosi resti umani.

La dominazione Greca. La storia di Acquedolci si fonde con quella di San Fratello durante la dominazione greca in Sicilia; vengono fatti risalire a questo periodo storico, infatti, le rovine di una città che sorgeva sul monte San Fratello e che molti studiosi identificano con l'antica Apollonia, città decumane "spogliata da Verre", così come dice Cicerone nella V delle Verrine. Lo stesso Cicerone, nella VII delle Verrine, fa supporre l'esistenza di un porto commerciale e militare ad Apollonia che disponeva di navi per la difesa delle coste. Il porto (Carricatorum Acquarium Dulcium) doveva trovarsi sotto i ruderi dell'attuale castello, nei pressi dello sbocco a mare delle acque del Torrente Favara. Numerosi frammenti di anfore per il trasporto di derrate alimentari sono stati rinvenuti durante i lavori di sistemazione di Piazza Dante.

La dominazione Araba. Fino al dominio bizantino non si hanno tracce di questo importante insediamento, ma alla distruzione di Apollonia sono strettamente legate le origini di San Fratello. Furono probabilmente i saraceni a distruggere questa città iniziando, nell'anno 827, la conquista araba della Sicilia. Durante tale dominazione la Sicilia fu ripartita geograficamente in Val Demone, Val di Noto e Val di Mazzara. Nella Val Demone fu compresa quasi tutta l'area tirrenica e San Fratello divenne uno dei centri mercantili e militari più importanti.
Agli Arabi si deve l'importazione e la coltivazione della canna da zucchero che ebbe in Acquedolci, come risulta da importanti documenti storici, uno dei centri di maggiore attività produttiva ed alla quale deve verosimilmente il proprio nome.

L'egemonia Mussulmana in Sicilia terminò nel 1060, quando i Normanni del Conte Ruggero strapparono la Sicilia ai Saraceni stanziandosi in località militarmente inespugnabili come Messina, Randazzo, Troina e San Fratello.
Per tutto il periodo Normanno e per i primi anni degli Aragonesi non è noto sotto quale dominio sia stato San Fratello. È certo che nel 1408 passò nelle mani della famiglia dei Larcan De Soto i cui discendenti lo tennero fino al XVII secolo. L'ultimo signore di San Fratello fu Ferdinando, Principe di Palagonia.

-Informazioni trovate sul sito https://www.comune.acquedolci.me.it/index.php/it/cenni-storici

Servizi collegati

Affari Generali
Ufficio Protocollo
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Ufficio Tributi
Ufficio Acquedotto
Servizi Socio Culturali
Assistenza Economica
Ufficio Scolastico
Ufficio Turistico
Area Economico Finanziaria e Tributi
Funzionario Responsabile
Servizi Demografici
Area Tecnica
Funzionario Responsabile
Ufficio Manutenzione
Ufficio Progettazioni
Ufficio Protezione Civile
Servizi Web
Area Vigilanza
Comando Polizia Municipale

Sede principale

Comune di Acquedolci

Piazza Vittorio Emanuele III, 98070 Acquedolci

https://www.comune.acquedolci.me.it/index.php/it/

Indirizzo: p.zza Vittorio Emanuele III, 98070 Provincia di Messina

Orari:

Lunedi 08:00-14:00
Martedi 08:00-14:00 e 15:00-18:00
Mercoledi 08:00-14:00
Giovedi 08:00-14:00 e 15:00-18:00
Venerdi 08:00-14:00
Sabato chiuso
Domenica chiuso

Luoghi collegati

Castello Cupane

Via Castello, 8, Acquedolci, ME

Indirizzo: Via Castello, 8, ACQUEDOLCI, ME

Orari: lunedì - Chiuso martedì - Chiuso mercoledì - Chiuso giovedì - Chiuso venerdì - Chiuso sabato  10–22 domenica  10–22

Grotta San Teodoro - Antiquarium Comunale

Il Pizzo Castellaro, propaggine settentrionale dell’imponente Monte di San Fratello, si erge a circa due chilometri a sud-est del centro abitato di Acquedolci, in una zona ricca di agrumeti e di ulivi secolari.

Indirizzo: 98070 Acquedolci ME, Grotta San Teodoro

Orari:

Lunedì 09–18:30
Martedì 09–18:30
Mercoledì 09–18:30
Giovedì 09–18:30
Venerdì 09–18:30
Sabato 09–18:30
Domenica 09–13

Palazzo Municipale Acquedolci

Via Vittorio Emanuele II, 17, 98070 Acquedolci ME

Indirizzo: Via Vittorio Emanuele II, 17, 98070 Acquedolci ME

Orari:

Lunedi 08:00-14:00
Martedi 08:00-14:00 e 15:00-18:00
Mercoledi 08:00-14:00
Giovedi 08:00-14:00 e 15:00-18:00
Venerdi 08:00-14:00
Sabato chiuso
Domenica chiuso

Contatti

Pagina aggiornata il 30/07/2024

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri